venerdì 31 gennaio 2014

Il pensiero produce onde vibrazionali in grado di creare strutture energetiche chiamate forme-pensiero

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L’attività del pensiero produce due effetti principali: prima di tutto vengono prodotte delle vibrazioni nel corpo mentale dell’uomo, le quali irradiano “onde” nello spazio circostante; e poi se il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata “forma-pensiero”, che risulta tanto più potente e resistente, quanto più forte è stato il pensiero che l’ha generata.

Le onde-pensiero:

Ogni pensiero, produce dunque delle onde che tendono a propagarsi nello spazio circostante. Questo avviene perché nell’atmosfera vi è molta materia mentale, pronta a rispondere a simili impulsi. La materia mentale è molto varia: in generale, possiamo dire che i pensieri malvagi o egoistici sono espressi con la materia più grossolana, mentre i pensieri positivi ed altruistici, con quella più fine dei piani superiori. Le onde-pensiero sono simili alle onde create da una pietra che cade in uno stagno, con la differenza che esse non si propagano in un solo piano (come succede con la pietra), bensì in molte dimensioni.

Le vibrazioni emesse da un pensiero, tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l’occasione, perciò quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso delle vibrazioni analoghe. Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite, è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati; ed è per questo utile e benefico per qualsiasi comunità, che vi siano delle persone che si riuniscono per generare pensieri di alto livello.

Le onde-pensiero nate da una motivazione personale e con molto contenuto emotivo, sono solitamente sommerse in una moltitudine di vibrazioni dello stesso tipo e livello, e sono quindi destinate a perdersi nella confusione. Un pensiero di carattere elevato, ha invece un campo di azione molto più vasto, poiché si propaga nella materia sottile del Mondo mentale, dove vi sono pochi pensieri e dove quindi si può espandere con maggiore facilità. Per tale motivo, ciascuno di noi dovrebbe sempre, il più possibile, sforzarsi di mantenere pensieri elevati, al fine di irradiare nell’ambiente circostante amore, calma, pace, serenità etc. Purtroppo, solo poche persone sono consapevoli del bene che potrebbero fare, servendosi della potenza del proprio pensiero.

Le forme-pensiero o elementali artificiali:

Dobbiamo ricordarci sempre, che i pensieri possono essere mutati e che siamo noi stessi a sceglierli. Seppure in modo inconscio l’uomo è un creatore continuo, infatti quando pensa, parla, desidera, soffre, gioisce, etc., crea delle strutture energetiche nei mondi sottili (astrale e mentale), che saranno tanto più potenti e resistenti, quanto più forti sono stati i pensieri, i sentimenti, i desideri, e le emozioni che le hanno generate.

Ogni pensiero, se abbastanza definito, crea delle forti vibrazioni nel corpo mentale, facendone espellere una piccola parte che si riveste con l’essenza elementale corrispondente. In questo modo viene a crearsi una struttura energetica “vitalizzata” che prende il nome di “forma-pensiero”. Quando il pensiero è permeato di desiderio, o si occupa di attività passionali od emotive, la forma-pensiero si riveste anche di essenza elementale del mondo astrale.

Una forma-pensiero si può paragonare ad un “accumulatore di energia” pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l’hanno generata. Talvolta la forma-pensiero viene anche chiamata “elementale” o “elementale artificiale” e può mostrare molte e svariate forme e colori, dovuti all’essenza elementale di cui è costituito.

Le forme-pensiero personali e i fenomeni correlati:

Se la forma-pensiero è egoistica o egocentrica (come lo sono la maggior parte dei pensieri dell’uomo), vagherà costantemente intorno al suo creatore, sempre pronta ad agire su di lui, ogni qualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, per esempio, il caso di un uomo che si abbandoni sovente a pensieri impuri. Egli potrà dimenticarli fintanto che la sua attenzione sarà occupata in qualche attività, ma appena l’attenzione calerà e la mente non sarà più concentrata, le forme-pensiero di impurità (che gli aleggiano intorno) lo assaliranno, inducendolo nuovamente in tentazione.

Ogni individuo si muove nello spazio, racchiuso in una specie di gabbia, costituita dalle forme-pensiero frutto delle sue abituali attività mentali; questa “gabbia” costituita da idee cristallizzate, pregiudizi e preconcetti, gli impedisce di vedere le cose nella giusta luce, portandolo ad interpretare ciò che vede e sente, in modo del tutto personale. Pertanto un individuo non potrà vedere mai nulla con precisione, almeno finché non avrà raggiunto il completo dominio dei propri sentimenti e dei propri pensieri.

Le forme-pensiero dirette verso altri:

Le forme-pensiero dirette verso altriSe il pensiero di un individuo o i suoi sentimenti, sono rivolti verso una certa persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di lei, e trovando nel suo corpo astrale e mentale una materia adatta, si scaricherà creando un effetto correlato al tipo di pensiero originario. Se invece l’aura del destinatario non contiene una materia adatta (e analoga) a rispondere, la forma pensiero non produrrà alcun effetto. Da questo fenomeno proviene il detto “un cuore e una mente puri, sono la miglior protezione”. Questa purezza, infatti, costruisce un corpo astrale e mentale di materia assai sottile, incapace di rispondere alle vibrazioni grossolane derivanti da pensieri bassi e grezzi.

Ammalati di nervi e bambini:

Tutti gli ammalati di nervi, dalle forme più leggere a quelle più gravi (come la pazzia), sono purtroppo “bersagli ideali” di vibrazioni esterne negative; veri e propri “treni d’onda” provenienti da individui violenti, collerici, litigiosi, o da luoghi dove accadono incidenti, disgrazie, aggressioni, omicidi. In vicinanza della sorgente emotiva, inoltre, queste frequenze (negative o positive che siano) risultano più penetranti perché più intense.

Ecco perché due genitori litigiosi sono molto dannosi ai loro figli. L’assuefazione ai litigi, nei bambini, impedisce l’ingresso di emozioni positive, che rappresentano il nutrimento psichico per una buona crescita somatica. Togliendo i bambini dall’ambiente alterato e portandoli in un contesto tranquillo in tempo utile, si potrà tuttavia rapidamente rimediare al danno. La vicinanza a focolai di violenza e negatività è tanto deleteria, che in India, dove la popolazione ha consapevolezza di questi fenomeni, non si costruiscono abitazioni nei pressi di carceri, manicomi e mattatoi pubblici.

Le Egregore:

Una “egregora”, è un’entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti ad un certo raggruppamento, ad un popolo, ad una religione, etc. I pensieri e i desideri di tutte queste persone (che si indirizzano tutti nelle medesime direzioni), formano una egregora impregnata, nutrita e modellata da quella collettività. Tutte le religioni, i movimenti spirituali, i partiti politici etc. ne hanno una o più di una. A volte, nei piani sottili, le egregore si scontrano addirittura fra di loro.

Ogni egregora “aiuta” la comunità che l’ha formata: essa costituisce infatti uno straordinario serbatoio di energie. L’essenziale quindi consiste nel comprendere come si può formare una egregora potente, che lavori positivamente nel mondo, che aiuti ed illumini le creature. L’energia mentale/emozionale, creata da un gruppo, deve la sua forza al fatto che gli aderenti a quell’ideologia mantengono vivi tali pensieri, ideali e sentimenti nella propria mente. Se tutti costoro cessassero di colpo di pensare in quel modo, la forza dell’egregora verrebbe a mancare e cesserebbe di esistere.

L’intensità delle forme-pensiero corrisponde alla forza dei desideri che le ha generate. Dopo aver raggiunto il loro obbiettivo e servito al loro scopo, esse ritornano da chi le ha create, nell’attesa di essere riattivate di nuovo, con ulteriore forza. Tale processo si può ripetere molte volte, creando all’interno della nostra personalità, un ambiente terribilmente oscuro (quando gli elementali o forme-pensiero sono di basso livello), oppure una forte atmosfera di amore (se si tratta di pensieri e desideri di buona qualità, elevati).

Nello stesso modo con cui possiamo avvelenare il corpo fisico se consumiamo del cibo avariato, o invece purificarlo se ce ne prendiamo buona cura, così è possibile avvelenare o purificare le nostre personalità. E questo è il modo con cui il carattere dell’uomo evolve.


Cala la ghigliottina sul Parlamento italiano

Cala la ghigliottina sul Parlamento italiano


La notte della Repubblica nata dalla Resistenza è inizata e non se ne vedrà per lungo tempo la fine, visto com'è ridotta la capacità di pensiero, organizzazione, opposizione del movimento operaio italiano.

Laura Boldrini, osannata come rappresentante di una sinistra "umanitaria" e dal volto presentabile, ha per la prima volta nella storia utilizzato "la ghigliottina" - appunto - ovvero quel meccanismo regolamentare che consente la chiusura "di autorità" del dibattito alla Camera pur di evitare la decadenza del decreto legge in discussione. C'è una certa ignobile coerenza tra la storia della presidente della Camera, eletta "in quota Vendola", e questo gesto che decreta la subordinazione del Parlamento - del potere supremo in una democrazia liberale, il legislativo - al potere esecutivo. La signora Boldrini viene infatti dal quel mondo di "Ong" e istituzioni internazionali (Onu, per esempio) che ha coltivato e allenato un vero e proprio "ceto politico apolide" che - rigettato all'interno del paese di provenienza - si adatta perfettamente a fare da terminale per gli input politici della borghesia multinazionale.

Il decreto in "discussione" era come al solito, di questi tempi, uno zibaldone di misure spurie, riguardanti numerose materie stralciate o corrette dalla "legge di stabilità", l'attuale nome della finanziaria. Spiccava la norma che consente la "rivalutazione" delle partecipazioni azionarie nella Banca d'Italia, che non è, come comunemente si crede, un "organo dello Stato", ma una società per azioni distribuite fra una serie di banche private.

Fin quando il pacchetto azionario era posseduto dalle cinque "banche di interesse nazionale", si poteva legittimamente dire che la Banca di'Italia era di fatto una parte delle istituzioni pubbliche; particolarmente rilevante per il fatto di battere moneta e applicare le politiche monetarie del paese.

Con "il divorzio" tra Bankitalia e Tesoro - deciso da Andretta ormai negli anni '80 - le politiche monetarie divennero competenza di un organo solo formalmente "indipendente", ma cessò la possibilità per via Nazionale di partecipare alle aste dei titoli di Stato, cosa che garantiva un prezzo sempre abbastanza alto e quindi rendimenti - cedole per gli investitori - relativamente basse. E che contribuiva a tenere in relativo ordine i conti pubblici.

Si è andato da allora allargando lo "spread" che ha portato gli interessi sul debito pubblico al vertice delle spese effettuate annualmente dallo Stato. Spese peraltro non "tagliabaili" perché derivante dagli andamenti "del mercato", non dalla decisione politica.

In più, con l'eliminazione dell'Iri e altre privatizzazioni (effettaute dal primo governo Prodi), le cinque banche di "interesse nazionale" vennero privatizzate. Le fusioni successive le hanno ricondotte tutte sotto l'egida di Unicredit e Banca Intesa. La rivalutazione delle quote stabilita nel decreto porta così 7,5 miliardi "freschi" nelle principali banche italiane. Più che un regalo, un'elargizione principesca in tempi di fame incipiente per oltre metà della popolazione (le famiglie che vivono conmeno di 2.000 euro al mese). L'Istituto è infatti autorizzato ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie all'importo di 7,5 miliardi di euro. A seguito dell'aumento, il capitale sarà rappresentato da quote di nuova emissione, pari a 25.000 euro ciascuna (anziché 20.000, come previsto dal testo originario; solo 6 miliardi, evidentemente, sembravano pochi).

Le banche italiane, specie le principali, ne avevano un disperato bisogno. Dall'inizio dell'anno è infatti inziato il trasferimento dei compiti di "sorveglianza" da Bankitalia alla Bce. Molte di queste banche non hanno un buon equilibrio tra depositi e "attività rischiose", o addirittura "crediti insegibili"; quindi questa iniezione di denaro  (basterà riportare a bilancio la quota posseduta in Bankitalia come un "attivo", con un semplice cambiamento del valore indicato) fungerà da gerovita per bilanci invece semidisastrati. L'Unione Europea, però, non può che appaludire. L'eventuale dissesto, in sede di verifica dei conti, di "banche sistemiche" come Intesa e Unicredit avrebbe conseguenze pesanti su tutto il sistema finanziario continentale. Con riflessi negativi anche sull'accelerazione imposta alla costruzione dello "stato unitario" mediante trattati sempre più stringenti.

Incredibile anche la motivazione con cui il governo Letta ha preteso che il dibattito parlamentare venisse "ghigliottinato": se non fosse stato approvato entro la mezzanotte, infatti, i proprietari di case - quasi l'80% delle famiglie - avrebbe dovuto pagare la seconda rata dell'Imu cancellata dalla "legge di stabilità". Insomma, per evitare una figura di merda a un governo di pasticcioni che hanno trasformato la normativa fiscale sulla casa in una giungla impenetrabile anche per gli addetti ai lavori, viene decretato che "la discussione parlamentare" è un lusso che "il paese non si può più permettere".

A noi sembra chiaro - senza voler essere per forza "maligni e prevenuti" - che una motivazione così ridicola a uno strappo istituzionale così violento, non possa che fare da precedente - al pari del "modello Marchionne" o del "piano Electrolux" - allo svuotamento degli assetti costituzionali repubblicani. Non mancheranno mai, infatti, ragioni più serie per chiedere il calo della "ghigliottina" su ogni discussione problematica per il governo. L'Unione Europea, a questo punto, dispone del Parlamento "italicum" come di una amministrazione provinciale. Basterà invocare i motivi di "necessità e urgenza" e mai nessun decreto - soprattutto quelli miranti a far rispettare gli oblighi comunitari - potrà più essere ostacolato.

La battaglia parlamentare è stata condotta dai soli deputati "pentastellati". Ma non è possibile definire neppure costoro "difensoti della Costituzione". Nel suo consueto post quotidiano, infatti, il padrone assoluto del M5S - Beppe Grillo - inneggiava al "piano Electrolux", giustificando le scelte di quella come di altre aziende che si preparano a fare altrettanto, come una conseguenza del "costo del lavoro" e delle tasse "troppo alte".


La "notte della Repubblica" è iniziata. Lo Stato che abbiamo di fronte si chiama ora Unione Europea ed è espressione diretta, senza intermediati istituzionali dotati di legittimità democratica, del capitale multinazionale, in primo luogo finanziario. E sarà meglio pensare a come organizzare la Resistenza senza guardare a chi siede in un Parlamento che conta meno di una cooperativa in liquidazione.

Ecco il video della rissa finale.

Fonte: www.contropiano.org

La gravissima vicenda della privatizzazione di Bankitalia

bankitalia-1Tutti ricordiamo il tormentone Imu sì-Imu no, una bolla mediatica che ha accompagnato la vita politica istituzionale per metà 2013. È stato sostituto, sempre con Silvio protagonista (complimenti, anche vicino al sarcofago riesce a condizionare i nanerottoli politici di via del Nazareno) dall’altra bolla mediatica, quella della legge elettorale.

Bene, immaginate che casino succederebbe se qualcuno grosso, qualcuno di importante, volesse imporre una bella patrimoniale, di quelle toste. Già, immaginate il coro dei Roberto Speranza, uno che la parte l’ha imparata presto: “irresponsabile”, “populista” etc., e i sottili distinguo dei sindacalisti gialli Camusso e Landini sulla patrimoniale.

Il problema, non proprio leggerino, è che la proposta di una forte patrimoniale per l’Italia, sempre per il rigore dei conti pubblici, non l’ha avanzata qualche populista ma la Bundesbank. Eh sì. Era in prima pagina due giorni fa sulla Handelsblatt e su Die Welt, edizione online di entrambe le testate.

Così, mentre le prime pagine dei giornali italiani sono rigonfie di cose inutili, la banca centrale del principale paese dell’eurozona ha chiesto per noi una bella stangata (non esiste legge elettorale che risolva il problema della rappresentanza e dei processi decisionali. Ma da prima dello scioglimento del Pci i “riformisti” hanno provato questa droga del politico detta "legge elettorale", e non hanno più smesso...).

D’altronde, con un’economia paralizzata cosa credete che voglia il grande fondo estero, come garanzia, per comprare i nostri titoli? Ma i nostri patrimoni! Grandi e piccoli che siano, basta non averli alle Cayman (come lo sponsor di Renzi). Così vuole la Bundesbank.

E che rapporto c’è tra queste necessità della Bundesbank e il decreto Imu-Bankitalia presentato
furbescamente alla televisione e alle camere? Se qualcuno crede che le comparsate della Boldrini servano per garantire il rispetto alle istituzioni, viva il suo Nirvana e non proceda oltre nella lettura. Sennò ascolti un dettaglio. Prima di tutto mettere l’Imu nel decreto è costruire un cavallo di Troia (absit injuria verbis) per far passare tre perle:

1) L'aumento dell'acconto Ires.

2) La “sanatoria” sul gioco d’azzardo, che è un regalone a tutte le agenzie che dovevano somme astronomiche allo Stato.

3) La sterilizzazione del potere di veto del ministero dei beni culturali e (sic) del Ministero dell’Ambiente sulle dismissioni (e vai con nuovi ecomostri).

E qui arriva la perlona contenuta nel decreto Imu che prende anche il nome del gioiello, diventando decreto Imu-Bankitalia. Cosa prevede il gioiello?

1) La legittimazione della proprietà privata dell’ente che solo nominalmente resterà pubblico (nomina del governatore, vero Re Pipino della situazione)

2) L’impossibilità del potere pubblico di poter dire alcunché sulla compravendita delle quote di Bankitalia (quindi se qualcuno o qualcosa che ha interessi che non coincidono con quello nazionale prende piede in Bankitalia, il pubblico non può porre veti. Solo per questo Napolitano meriterebbe l’impeachment, altro che...)

3) Si apre legalmente la strada ad un patto di sindacato, esplicito o occulto, dove una serie di soggetti finanziari che entrano nelle banche italiane fanno cosa gli pare di Bankitalia (guarda caso tre giorni fa qualcuno ha fatto la spesa con i titoli bancari italiani che sono andati anche a -16 in una seduta).

4) Le privatizzazioni possono essere pilotate da questo patto di sindacato ormai legittimabile da questo decreto (vedi vicenda Cassa depositi e prestiti).

5) Il patto di sindacato (cioè l'insieme delle regole volte a determinare l'assetto della proprietà di una società), possibile e sostenibile da hedge fund che hanno un portafogli largo quanto il nostro Pil, può a questo punto controllare l’oro di Bankitalia a sostegno dell’euro. Proprio come desidera la Bundesbank. E ce la vedete questa nuova Bankitalia, in mano a tutti fuorché all’Italia, opporsi nel caso alla patrimoniale come desiderata dalla Bundesbank? "Ragassi" - avrebbe detto il povero Bersani - “Sciamo in Europa..”.

A questo punto anche un elettore di centrosinistra, cioè uno che in politica fa uso di droghe nemmeno tanto leggere, capisce la verità. Che la “crescita” non esiste, non ci sarà. Ma solo un periodo di estrazione di risorse da questo paese. Fino a quando non ci sarà nulla da estrarre e i nostri giovani accetteranno salari da 250 euro il mese, competitivi con l’Ucraina che spinge per entrare in Europa a costo della guerra civile, facendosi prendere per fame. in un paese dai prezzi tedeschi causa tasse e balzelli.

Tutto questo ha un nome nei manuali di concorrenza economica. Si chiama strategia del “Beggar thy neighbour”. Ovvero: porta il tuo vicino a mendicare. Ci guadagnerai un sacco. Specie se nel paese del tuo vicino ci sarà qualche servo che dà del populista e dell’irresponsabile a chi si opppone al saccheggio.

Link: Bankitalia, una privatizzazione che incatena l'Italia all'euro

La proposta della patrimoniale della Bundesbank è all'opposto della patrimoniale "de sinistra". Si tratta semplicemente di tassare e spedire in Germania. "Prima" deportavano uomini e ricchezze e mettevano tutto nei vagoni piombati. Ora sono solo interessati alle ricchezze, ma senza disturbare il traffico ferroviario.

Fonte: www.senzasoste.it

giovedì 30 gennaio 2014

Il Muos in Sicilia è ultimato. Ennesima vittoria americana


 

Caltanissetta, 28 gen – La sovranità, il valore e l’onore di una nazione passano anche e non solo da episodi come questo che andremo a raccontarvi, perchè in Sicilia gli Stati uniti hanno vinto e l’Italia ha perso.
La costruzione delle tre parabole americane a Niscemi è terminata. Non sono stati sufficienti anni di proteste, di ricorsi, di tribunali, di medici, per impedire la costruzione del Muos.
Una contesa ad armi impari combattuta senza il supporto delle istituzioni, colpevoli di aver illuso la popolazione locale, di averla sostenuta in un primo momento e poi di averla abbandonata. Insomma, la consueta storia tutta italiana, condita dalla solita soggezione di non voler contraddire l’alleato a stelle e strisce.


Ma procediamo con ordine. Il Muos è l’acronimo di “Mobile User Objective System”, cioè un moderno sistema di telecomunicazioni satellitari concepito dalla marina militare statunitense che, grazie a cinque satelliti in orbita e quattro stazioni di terra, permetterà agli Usa di controllare e coordinare tutte le unità navali, aeree e terrestri dislocate nel mondo, compresi i droni. Una di queste quattro stazioni di terra è proprio quella di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. È qui che ieri, 27 gennaio, si è completata la costruzione di tre parabole satellitari dal diametro di 20 metri e di due antenne alte 150. Ma il sistema di difesa americano è diventato anche di pubblico interesse perché nasce in un’area dove vivono persone che hanno paura di assistere inermi ad un bombardamento di onde elettromagnetiche.

Il professor Massimo Zucchetti, esperto di “Protezione dalle Radiazioni” presso il Politecnico di Torino e ricercatore dell’Institute of Technology del Massachusetts, dichiarò nel 2011 che le tre parabole avrebbero aumentato i rischi per la popolazione in modo esponenziale. Studi e perizie dimostravano infatti che il Muos sarebbe potuto essere nocivo e portatore di tumori, leucemie, cataratte, riduzione della fertilità.

Per scongiurare questi rischi nel 2010 nacque spontaneamente il movimento “No-Muos”, con l’intento di sensibilizzare le istituzioni e di bloccare il progetto. Le decise proteste locali contribuirono a mettere sotto sequestro il cantiere americano, grazie ad una decisione presa il 6 ottobre 2012 dalla Procura di Caltagirone. I giudici ritenevano inaccettabile che il Muos potesse sorgere in una area protetta come quella dalla riserva naturale della Sughereta di Niscemi. Ma i sigilli durarono appena venti giorni, perché il tribunale della Libertà di Catania accolse il ricorso del ministero della Difesa, revocando il sequestro.

È qui che entrano in gioco la Regione Sicilia e il verboso Rosario Crocetta. Il governatore siciliano, spinto dalle proteste e per un tornaconto politico, nel gennaio 2013 dichiarò guerra allo Stato italiano e al progetto statunitense. Apparentemente convinto sostenitore della pericolosità di queste tre parabole satellitari, l’11 marzo Crocetta riuscì a raggiungere un’intesa col governo per bloccare i lavori di costruzione, almeno fino a quando non ci fossero state perizie mediche e ambientali complete. Questa strategia portò ad una nuova chiusura del cantiere, questa volta ad opera della stessa Regione Sicilia.

Da questo preciso momento, lo Stato italiano cominciò a mostrare la sua peggior faccia nella vicenda. Al posto di promuovere un dibattito sull’argomento, magari coinvolgendo medici, associazioni ed opinione pubblica, il ministero della Difesa (all’epoca dei fatti guidato da Giampaolo Di Paola, poi passato a Mario Mauro) pensò bene di rivolgersi al Tar della Sicilia per chiedere la revoca del blocco dei lavori, oltretutto pretendendo un cospicuo risarcimento danni dalla Regione. In pratica lo Stato si fece causa da solo pur di non aver problemi con gli americani.

Nonostante ciò, il 9 luglio 2013 il Tar respinse il ricorso del ministero della Difesa, definendo più che legittima la decisione di sospensione della Regione. E qui subentra il colpo di scena: Crocetta cambia idea come illuminato sulla via di Damasco e fa ripartire i lavori.

Quasi in contemporanea, l’Istituto di Sanità Superiore dello Stato dichiara che alcuni studi dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulle parabole del Muos dimostravano “che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici erano stati rispettati in larga misura”. Quindi per lo Stato, ancora oggi, non c’è nessun pericolo per la salute e per l’ambiente.

“Crocetta Vergona”, all’indomani della decisione, fu questo lo slogan del movimento No-Muos, prima sedotto poi abbandonato a sé stesso. La decisione del presidente della Regione portava al minimo la sua credibilità, soprattutto perché la battaglia al Muos era stato uno dei punti cardine della sua campagna elettorale nell’ottobre del 2012. Lui accampò una difesa, affermando di aver ricevuto pressioni dai poteri forti e addirittura dalla Cia.

Sono oltre 113 le installazioni militari a stelle e strisce dislocate sul nostro territorio. Un’enorme eredità post-Seconda Guerra Mondiale che ha più volte riacceso il dibattito “sull’occupazione americana”. È giusto che gli Usa, ancora oggi, detengano una presenza così massiccia e ben radicata in Italia? Ma soprattutto è giusto che ogni decisione di Washington venga accolta con tacito consenso dalle nostre istituzioni, come se il concetto di sovranità nazionale sia solo un’inutile definizione in un libro di Scienza Politica o di Diritto Internazionale?

Da molti anni i siciliani si oppongono alla base di Sigonella in provincia di Siracusa, così come ad Aviano (Pordenone) molti italiani chiedono che gli americani facciano le valigie. Nel 2008 una perdita di cherosene dall’oleodotto che riforniva la base di Aviano mise a rischio ambientale la zona del nord-est italiano, con l’accendersi di nuovi dubbi e polemiche, terminate poi nel silenzio dei media, come per la presente questione di Niscemi. Il Muos è solo l’ultimo degli episodi di sudditanza coloniale. Le parabole alla fine sono state costruite, l’America ha vinto di nuovo e l’Italia vilipesa.

Giuseppe Maneggio

martedì 28 gennaio 2014

I Padroni del Mondo e la Sovranità Monetaria

 



I Rothschild sono una delle famiglie più potenti al mondo (nel mondo economico la più potente); di origine tedesca, detiene la MAGGIORANZA dei due istituti Privati Bancari che conosciamo, la FED e la BCE.

Ma procediamo un passo per volta e vediamo chi sono questi istituti Bancari Padroni del Mondo!
FED
La Federal Reserve è una Banca Privata, posseduta da azionisti privati di cui i Rothschild sono i maggiori proprietari ed il cui scopo finale è il lucro.
La FED fu istituita con l'approvazione del Federal Reserve Act del 23 dicembre 1913 dal Congresso degli Stati Uniti. L’iter legislativo avvenne in modo “anomalo”, la Camera dei Rappresentanti aveva approvato il Federal Reserve ACT, ma l’atto stava avendo delle difficoltà nell’approvazione da parte del Senato; era il 23 dicembre 1913, quando la maggior parte dei membri del Congresso avevano già lasciato Washington per le vacanze natalizie e secondo le leggi americane, quando vi è una sospensione dell’attività legislativa, occorre aggiornarla in quello che viene definito “sine day”. Il 23 dicembre 1913, il Senato non si era ancora aggiornato in “sine day”, quindi la seduta era tecnicamente in corso e secondo quanto riportato dagli atti, erano presenti “SOLO” tre senatori, che approvarono il Federeral Reserve Act con un consenso unanime in una votazione a chiamata (sarebbe bastata una sola persona contro e non sarebbe passata).
Ad oggi i tribunali degli Stati Uniti hanno più volte decretato che la Fed è una società per azioni privata e sebbene non faccia parte del Governo Federale, è in realtà più potente dello stesso e, a mio parere, più potente del Presidente, del Congresso e delle Corti di Giustizia.
Nel 1913 il Congresso ha dato in mano ad una banca centrale indipendente, denominata Federal Reserve, il monopolio sull’emissione della moneta degli Stati Uniti ed il debito generato da questa società interamente di proprietà privata è ciò che sta mettendo in ginocchio l’economia americana.
“Il potere di emissione dovrebbe essere sottratto alle banche e restituito al popolo, al quale giustamente appartiene” (Giulio Tremonti, ex ministro ed economista, persona che stimo molto, perché oltre a Beppe Grillo è l’unico che ha avuto il coraggio di dire nel passato la verità su come gira il mondo economico).
“Chi prende in prestito è schiavo di chi presta” (Larry Bates, economista).
BCE
La Banca Centrale Europea (BCE) è la banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i 17 paesi dell’Unione Europea che hanno aderito all’euro formando la cosiddetta “Zona Euro”.
In Italia la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banka d’Italia. Oggi la sovranità monetaria, è nelle mani della BCE con sede a Francoforte, per la quale, per inciso, è in costruzione la nuova sede con un costo previsto di 1,2 miliardi di Euro e tutto questo mentre Greci e Spagnoli infiammano le piazze per protestare contro i tagli e le riforme pesantissime imposte dall’Unione Europea.
L’Euro è una moneta a debito, infatti questa istituzione provvede ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei secondo la stessa “filosofia” monetaria utilizzata fino ad oggi dalle banche centrali nazionali nei confronti dello stesso popolo, ed attuando il più sfrenato liberismo previsto nel trattato di Maastricht.
L’articolo 107 del trattato di Maastricht, sancisce che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti nel presente trattato dallo Statuto del SEBC, né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzione dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo”. In poche parole il Padrone d’Europa è il governatore della Banca Centrale.
Il denaro che noi utilizziamo non è dello stato, ma di Banka d’Italia/BCE!
Le quote di partecipazione alla Banka d’Italia sono per il 94,3% di proprietà di banche private ed assicurazioni!
Da tutto questo nasce la più grande Truffa e la più grande Usura del sistema monetario:
Il Signoraggio!!
Ufficialmente non esiste e pochi ne parlano, eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l’intero pianeta nel debito (volutamente).
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta ed il costo di produzione (tipografico) o più semplicemente è il prezzo che si paga alla tipografia (FED-BCE) per stampare il denaro!!
La moneta, come ogni bene, ha un suo costo di produzione: per le banconote la carta e gli inchiostri; per le monete di metallo le leghe.
Va anche ricordato per chi non lo sapesse, che nel 15 agosto 1971 (avevo un mese di vita) il presidente Nixon eliminò la convertibilità della moneta in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944.
Quindi l’emissione di moneta da quarant’anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro,argento), ma solo di ‘numeri’ su carta.
In parole povere reputo la Fed e la Bce due vere e proprie TIPOGRAFIE!!
Esempio signoraggio:
Stampare un biglietto da 100 euro costa più o meno 1 centesimo di euro (tra carta ed inchiostri), più il lavoro effettuato che è circa un euro.
Va anche calcolato che al singolo Stato quella moneta costa ancor di più in virtù del “tasso di sconto” (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è dello 0.75 %.
Per cui una banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di circa 101,5!!!!
Lo Stato paga alla Banca Centrale l’affitto di questa moneta con Titoli di Stato e pertanto s’indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti.
Lo Stato in definitiva monetizza il proprio debito e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Chiaramente noi paghiamo questo debito, con le relative TASSE!!!
Per bloccare questo circolo vizioso basterebbe togliere alle banche il compenso nominale delle banconote, ma nessuno interviene (in Italia solo il Prof. Auriti ci provò, ed ottenne buoni risultati, ma dopo la sua morte tutto si fermò). C’è una legge in USA che consente al governo di stampare moneta, in due hanno provato a ripristinarla, Lincoln e Kennedy, e sappiamo bene che fine hanno fatto.
Quando un governo non riesce a far quadrare i conti, chiede un prestito alle Banche Centrali (BCE/FED) ed in cambio paga degli interessi, continuando ad alimentare la dipendenza dei governi.
E’ un meccanismo piramidale e ben strutturato, infatti gli interessi sono la base di tutto.
Lo si può vedere anche nelle banche in cui depositiamo i nostri risparmi dove è presente il meccanismo incredibile, della “Riserva Finanziaria”: le banche per legge possono prestare fino a dieci volte la somma in deposito, quindi creare soldi che non esistono (tranne che su carta e monitor).
Con calcolo e freddezza si assicurano che non ci siano mai neppure per sbaglio unità di scambio in circolazione, per poter poi ripagare prestiti e interesse super eclatanti!!
Questo è un fenomeno ben programmato dalle banche per schiavizzare e portare via risorse umane.
L’obiettivo finale sarà quello di arrivare alla moneta elettronica globale per il controllo (schiavitù) globale.
Tutto questo è ben GESTITO da una delle famiglie più potenti al mondo:
I ROTHSCHILD
E mi permetto di dire CHE TUTTO E’ BEN PIANIFICATO A PRIORI A TAVOLINO!!!
Con la privatizzazione della Sovranità Monetaria i politici sono diventati dipendenti dei banchieri.
La sovranità monetaria non è cedibile, e in questa circostanza il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, poiché essa acquista valore solo perché i cittadini lo accettano come strumento di scambio o mezzo di pagamento, creando così valore monetario.
Il debito pubblico non è ripianabile, è in continua e costante crescita. Difatti si parla sempre di rifinanziamento e non di estinzione del debito (oltretutto sempre con l’acquisto di nuovi Titoli di Stato.)
Saremo sempre di più succubi e dipendenti, spogliati delle nostre ricchezze e trattati come schiavi.
I prossimi governi saranno costretti a mantenere la linea di austerity tracciata dalla bancocrazia Monti e con un Parlamento ormai organo dei mercati che dovrà sottostare a decisioni e regole già prescritte.

La memoria cieca


 
 Nel video qui sopra, scie assolutamente anomale nel cielo d'Israele, scie persistenti che oscurano il cielo, scie circolari ... altro che aerei civili!


Qualcuno sostiene che 6 milioni di Ebrei furono uccidi dai nazisti nei lager, nel corso del secondo conflitto mondiale. La cifra appare esagerata, dal momento che la popolazione complessiva degli Ebrei in Europa in quegli anni subì persino un apprezzabile aumento. La cifra per altro non sembra sostanziata in alcun modo, e sembra solo funzionale alla creazione di un enorme senso di colpa collettivo: l'occidente soprattutto si sentì in colpa per non avere fatto abbastanza per fermare l'eccidio o per avervi collaborato direttamente. Come conseguenza l'ONU riuscì ad imporre (con un voto in cui la maggioranza non fu per niente schiacciante) la creazione dello stato di Israele laddove fino a pochi decenni prima abitavano solo arabi. Che l'olocausto sia stato sfruttato indegnamente per giustificare la creazione dello stato di Israele lo denuncia persino un ebreo, ma questo sono in pochi a saperlo.
Con questo non intendo sminuire le persecuzioni, le violenze, le torture, subite dagli ebrei a causa dei Nazisti, anche perché che fossero sei mila o sei milioni il crimine è ugualmente orrendo. Ma è noto che i polacchi storcono il naso quando si parla dei campi di concentramento sul loro suolo come "campi di sterminio degli ebrei" dal momento che moltissimi polacchi ed altri slavi vi furono internati.
Quello che non considero corretto è questo riduzionismo storico, che sembra volere limitare la tragedia dei campi di lavoro forzati ad un solo popolo, considerato la vittima per antonomasia di un trattamento inumano, quando per altro lo sterminio e l'internamento nei campi di lavoro sovietico (avvenuto in un periodo non troppo distante) portò probabilmente ad un numero di vittime molto maggiori.

Ma se fossero stato diffusa una molto minore di ebrei trucidati, avremmo avuto lo stesso la creazione della nazione israeliana?

Pochi sanno che gli USA aiutarono Hitler a costruire la sua grandiosa macchina da guerra, che aiutarono il Giappone  (alleato della Germania nazista) fornendo ad esso il petrolio per continuare la guerra (almeno per i primi due anni, dopo di che decretarono l'embargo ed innescando la reazione che portò all'assalto a Pearl Harbour).
La grande finanza è sempre stata in mano a persone di stirpe ebraica (vedi il caso della famiglia Rotschild, come conferma persino wikipedia), e la grande finanza in realtà è più potente dei governi. Tramite la costruzione della Federal Bank Reserve (circa 100 anni fa)  la grande finanza statunitense conquistò un potere enorme sugli Stati Uniti. 
Si poteva davvero realizzare una seconda guerra mondiale senza il beneplacito della grande finanza? Si può pensare che Hitler decise delle azioni violente contro gli ebrei senza che la grande finanza desse la sua approvazione? Luce d'Eramo nel suo libro autobiografico Deviazione racconta come i bambardieri alleati non colpirono mai nei loro raid sul territorio tedesco gli stabilimenti della I.G. Farben, azienda consociata con la Standard Oil di Rockefeller. Non è un caso che la I.G. Farben (anche grazie a tecnologia importata dagli USA tramite la Standard Oil) ebbe un ruolo centrale nel riarmo dell'esercito tedesco. Per approfondimenti vedi gli articoli: Gli Usa, il nazismo e la grande finanza eIG Farben, la fabbrica dei lager nazisti.

Qualcuno potrebbe inorridire di fronte all'idea che dei leader ebrei potessero essere dietro un'orrenda macchinazione che portò allo sterminio di altri ebrei. Eppure la storia insegna che i leader delle nazioni non hanno niente a che vedere con i popoli da loro governati, sempre trattati come carne da macello per inutili guerre, come schiavi da sfruttare e dissanguare per i propri tornaconti. Alla fine di ogni guerra un pezzo di terra passa da un re o tiranno, ad un altro re o tiranno. E se a qualcuno interessava costruire uno stato sionista in Palestina, il sacrificio degli Ebrei poteva essere un ottimo mezzo per rivendicarlo a mo' di risarcimento dei torti subiti. Così è stato e gli Ebrei d'Israele sono stati sfruttati e ingannati nuovamente, costretti a vivere tra popoli ostili, in un clima perenne di paura e di violenza.

Oggi come ieri il popolo ebreo, come il popolo degli Stati Uniti o qualsiasi altro popolo è avvelenato quotidianamento per mezzo delle irrorazioni perfettamente evidenti nel video in apertura di articolo.
E mentre i Palestinesi vengono trattai brutalmente dallo stato sionista, la gasazione che viene dal cielo non fa distinzione tra Arabi ed Ebrei. Come succede da tempi immemorabili, l'aguzzino che lavora (consapevolmente o inconsapevolmente) per un potere malvagio è a sua volta vittima di quello stesso potere.

Vale la pena prendere qualche soldo o un po' di potere adesso per ottenere in cambio domani un mondo devastato?

lunedì 27 gennaio 2014

Le processioni religiose, un'eredità millenaria - una piccola digressione sugli antichi dei





  Chi conosce la storia antica sa che nei paesi della mezzaluna fertile (Egitto e Mesopotamia) si svolgevano processioni rituali durante le quali effigi degli dei venivano portate lungo le vie principali delle città.
 
 
Chi avesse dubbi o vuole conferme può consultare on line il libro Storia delle religioni (Edizioni Simone) nel quale troviamo scritto
Durante le feste annuali, il dio veniva portato trionfalmente in processione, spesso su barche in navigazione sul Nilo, ed era fatto oggetto di offerte e donazioni. Per l'occasione venivano organizzati banchetti sacri e rappresentazioni teatrali, che raccontavano gli avvenimenti principali della vita del dio.
Che simili processioni si svolgessero anche nell'antica mesopotamia è testimoniato anche in questo articolo su una recente scoperta archeologica


A Babilonia in particolare c'era una grande strada denominata appunto "Viale delle processioni" che potete vedere in una bella ricostruzione (assieme alla porta di Ishtar) nei plastici mostrati in questo sito ;
http://www.maquettes-historiques.net/pagina114.html

Come leggiamo sul sito cronologia.leonardo.it, a Babilonia ogni anno si svolgeva una processione che celebrava il nuovo anno con la presenza del dio Nabu, si trattava di una festa della rinascita e della purificazione che avveniva con l'aiuto di Ishtar, la dea della trinità babilonese (Marduk, Ishtar e Nabu). Il capodanno Babilonese però non cadeva in inverno, ma in occasione della prima luna nuova dopo l'equinozio di primavera, e quindi intorno alla fine di marzo.


Le città-stato sumere avevano ognuna un proprio "dio-protettore" (cui era generalmente dedicata la ziggurat locale) né più né meno di come le nostre attuali città hanno ognuna il proprio "santo patrono".

Presso gli antichi sumeri si narra che anticamente fossero gli dei stessi a scendere dal cielo e a venire ad abitare nelle loro case (i templi), in seguito delle raffigurazioni delle divinità sarebbero state sostituite alle divinità stesse che mai più si degnarono di visitare i mortali.

Per quanto questo possa far pensare alla religione degli antichi popoli come un esempio di culto del cargo è difficile trovare prove definitive. E' pur vero che l'esistenza di avanzate culture antediluviane, portatrici di conoscenze architettoniche e scientifiche avanzate, potrebbe giustificare l'esistenza di un piccolo gruppo di sopravvissuti che abbiano mantenuto alcune delle elevate conoscenze della cultura scomparsa, e che siano riusciti a conservare alcune realizzazioni tecnologiche (come velivoli grazie ai quali li si vedeva "scendere dal cielo", il che spiegherebbe come mai il cielo venisse considerato la "patria degli dei"). Tale ipotesi affascinante viene proposta da G. Hancock nel suo libro Impronte degli Dei.
 
 

Meno plausibili ritengo invece le ricostruzioni di Sitchin (ad esempio la sua ricostruzione si basa su paleo-datazioni per niente attendibili) sebbene anche nei suoi libri si possano trovare alcune informazioni interessanti. Non è facile capire se realmente certe raffigurazioni di Inanna (la summenzionata Ishtar dei Babilonesi) mostrino rassomiglianze notevoli con un pilota con casco ed altri oggetti utili al volo (potete giudicare voi guardando le immagini ed il testo dell'articolo http://anunnaki-italia.com/tag/archeologie-orientale/), ma è sicuro che esistono diverse raffigurazioni della dea Ishtar/Inanna con un paio di ali sul tergo (simbolo della sua capacità di volare nel cielo?). 

Ed è sicuro che questi "dei del cielo" raffigurati nell'arte dell'antica mesopotamia sono decisamente umani, come gli "dei dell'Olimpo"; gli uni e gli altri inoltre sono litigiosi e mostrano molti altri difetti tipicamente umani. Basta questo per autorizzarci a pensare che Hancock abbia ragione?
 
 
 
 
 

Gelo perenne per Fukushima

фукусима аэс япония


                                                                                                                       Foto: EPA


Gelo perenne per “Fukushima”. Per fermare le ripetute perdite di acqua radioattiva dalla stazione accidentata, i giapponesi stanno progettando di crearvi un gelo perenne. Per farlo, a una profondità di 30 metri sottoterra sarà posato un tubo con dell’azoto liquido. La costruzione del frigorifero sotterraneo gigante inizierà presto, e il completamento del lavoro è previsto per il prossimo anno.


La situazione di emergenza con i reattori nucleari giapponesi di “Fukushima” rimane grave. Quello che sta accadendo intorno alla stazione, la maggior parte degli esperti lo definiscono ancora una “crisi”. Tuttavia, questa può trasformarsi in un disastro, se non si fermerà la continua fuoriuscita di acqua radioattiva dalla stazione. Ora, il livello di radiazioni presso l'impianto e i suoi dintorni sta battendo tutti i record, ed è così elevato, che potrebbe uccidere una persona in poche ore.

Il contenuto di sostanze radioattive nei campioni di acqua che sono stati raccolti il 17 gennaio nel pozzo di manutenzione, che si trova sul territorio della seconda centrale “Fukushima- 1” ha superato i 24 milioni di becquerel per litro di liquido, quando la norma sarebbe di 150 becquerel. Per fermare le ripetute perdite dalla stazione di emergenza, i giapponesi stanno progettando di congelare il terreno intorno ai quattro reattori danneggiati. La lunghezza della striscia di ghiaccio sarà di quasi un kilometro e mezzo. Nel terreno contaminato verrà inserito il tubo verticale con il refrigerante. Si tratta di una tecnologia molto costosa, che non è mai stata utilizzata prima a tal punto, ha spiegato a “La Voce della Russia” il caporedattore di “Pro atom”, Oleg Dvojnikov:

Con il congelamento del terreno, naturalmente, è tecnicamente possibile risolvere questo problema. Ma richiede un'istallazione azotica, di fatto, dell'intero impianto, perché possa funzionare continuamente. Non è bene che i giapponesi non autorizzino nessun esperto straniero d avvicinarsi. Infatti, sono giunti suggerimenti non solo dalla Russia, ma molti altri paesi hanno offerto il loro aiuto.

Comunque, non è possibile neutralizzare completamente i rischi con il congelamento del terreno, ha spiegato poi. Il problema principale sta nell’organizzazione dei lavori. Se questi non venissero risolti a livello della società di gestione, ma del governo del Giappone, e con l'aiuto di esperti e specialisti internazionali, sarebbe possibile risolvere rapidamente il problema e, soprattutto, in maniera più economica, ha affermato Oleg Dvojnikov:

I giapponesi terranno duro fino all'ultimo, poi, quando la situazione si aggraverà, costituendo un pericolo per tutta l'umanità, cominceranno a inventare progetti complessi. Si sarebbe potuta organizzare da tempo la costruzione di moderni impianti di depurazione, richiamando per questo l’organizzazione internazionale, che sono molto meno costosi e più efficienti.

Nel frattempo, gli esperti sono seriamente preoccupati che il pozzetto di manutenzione, da cui sono stati estratti i campioni “scottanti”, si trovi a soli 40 metri dalla costa. In questo modo è possibile l’infiltrazione di acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico. Quasi la metà dei pesci che vivono in prossimità di “Fukushima”, contengono metalli pericolosi. Ma non è tutto. Recentemente tracce di composti chimici legati alla centrale nucleare accidentata sono state rilevate in balene e pesci a un migliaio di chilometri dalla stazione, ha dichiarato il capo dei lavori per o smaltimento dell'incidente di Chernobyl, dottore di scienze tecniche, Igor’ Ostretsov:

Non bisogna dimenticare che le emissioni da “Fukushima” sono costanti dall'inizio di questa tragedia. Avviene un raffreddamento dei reattori, e l’acqua raffreddata non ha dove andare, così il Giappone è costretto a scaricare tutto in mare. Questa situazione è destinata a peggiorare, e qualunque sia stata la mancanza nel controllo, alla fine siamo giunti al fatto che e risorse ittiche naturali saranno contaminate.

In Giappone fingono che sia tutto sotto controllo. Sostengono anche che i problemi dello stabilimento non impediranno le Olimpiadi di Tokyo del 2020. In tutto ciò i giapponesi stanno dimenticandosi della previsione degli esperti: per eliminare le conseguenze dell'incidente nel suo complesso e lo smantellamento dei reattori serviranno almeno quarant’anni. Cosa potrebbe accadere durante questo periodo, come si dice, Dio solo lo sa. Dunque, senza un programma internazionale per salvare “Fukushima”, il paese del Sol Levante è improbabile che possa farcela.

 Fonte: italian.ruvr.ru

Gioia Tauro, militarizzazione ed evacuazioni di massa. La Calabria in rivolta: no al transito delle armi chimiche

- Di Gabriele Bonafede - 
Si invierebbero circa 600 soldati e l’area del porto di Gioia Tauro sarebbe delimitata con una zona off-limits per un raggio di un km. È quanto emerge,  non ancora confermato da fonti competenti, dalla riunione dei Sindaci calabresi a San Ferdinando per discutere dell’emergenza-armi chimiche siriane.
Ciò comporterebbe, se vero, che l’intero centro di San Ferdinando (4.000 abitanti) sia evacuato e ciò senza alcuna informazione preventiva alla popolazione finora. Si profilerebbe anche, vista la cartina geografica, un’evacuazione di gran parte di Gioia Tauro (20.000 abitanti) e forse anche di una parte di Rosarno, così come di altri Comuni e frazioni entro un raggio di un chilometro dall’area portuale che è particolarmente grande e molto vicina alle aree abitate.
Un nuovo elemento, dunque, che fuga ogni dubbio a chi ne avesse sulla straordinarietà dell’operazione. Si tratta di una vera e propria imposizione, secondo cittadini e amministratori calabresi, da parte del governo: indicare Gioia Tauro, senza consultazione, quale porto per il trasferimento dei materiali tossici da una nave all’altra è di per se inammissibile in democrazia e anche nel campo del buon senso. L’assemblea ha riunito, oltre ai Sindaci della Piana di Gioia Tauro, rappresentanti di Provincia, associazioni, cittadini comuni, Confindustria, e qualche parlamentare calabrese.  Ed ha mostrato quella compattezza, relativa calma e lucida determinazione degne dei momenti gravi.
Porto Gioia Tauro con San Ferdinando sul fondo, vicino alle banchine.
Porto Gioia Tauro con San Ferdinando sul fondo, vicino alle banchine.
In particolare, anche la Confindustria calabrese si schiera con il no secco, spiegando ciò che è ovvio: un’operazione del genere, aldilà della sicurezza tutta da dimostrare e per la quale esiste il problema dell’errore umano comunque, nuoce all’ambiente imprenditoriale segnalando problemi ambientali gravi ai turisti che pensano di venire nell’area.
Il Dott. Romeo, coordinatore del tavolo tecnico di tutela ambientale, ribadisce che, aldilà della violazione delle convenzioni internazionali che stabiliscono l’intransitabilità di armi chimiche in qualsiasi territorio, esiste un problema nel metodo dello smaltimento delle armi chimiche: l’elettrolisi anche in mare porterebbe a disastri ambientali di grandi proporzioni, soprattutto nel Mediterraneo.
Dalla riunione emerge, secondo alcuni intervenuti, che l’operazione armi chimiche in Calabria è una vera e propria violazione delle più elementari regole di rispetto della democrazia e di informazione sui pericoli che si possono correre. Una gaffe del governo nazionale che esplode in Calabria, in un territorio completamente dimenticato dallo Stato e ricordato solo per il dumping, violando anche regole internazionali.
La Calabria fa, almeno a parole, fronte compatto: è una vera e propria rivolta istituzionale e di popolo.
Cape Ray
Altri nuovi elementi emergono dalla riunione di oggi.
Il primo è che la stragrande maggioranza degli intervenuti dichiara di essere contro il transito delle armi chimiche a Gioia Tauro a prescindere da qualsiasi considerazione d’ordine economico, politico o tecnico.
Il secondo è che il fronte del no alle armi chimiche è più compatto e trans-partitico di quanto si pensasse alla viglia: include tutti i colori politici e anche la Confindustria regionale.
Il terzo è che la spinta al no da parte di comuni cittadini e associazioni  è più sostanziosa di quanto si pensasse e sostenuta da Comuni e realtà che vanno ben oltre la piana di Gioia Tauro, e che includono i Comuni dello stretto di Messina, la Locride, la Provincia di Reggio e altre zone della Calabria.
Il documento dell’assemblea conclude con un mandato ai Sindaci che parteciperanno alla riunione di Roma domani, così come al presidente della Regione Calabria, a dire un fermo no al passaggio delle armi chimiche nell’area, anche se con solo trasbordo in mare.
Per il video integrale della riunione:  http://new.livestream.com/francocufari/sanferdinando. L’accenno alla linea rossa entro un raggio di un chilometro e l’uso dei militari è a partire dal minuto 01.37.00 del video. 

Fonte: linksicilia.it 

Il cosiddetto “debito pubblico”: dalla truffa al terrore

Il cosiddetto “debito pubblico”: dalla truffa al terrore

214Quando in prima pagina non c’è il “fenomeno” Renzi, pompato all’inverosimile per rendercelo simpatico, ci si può trovare un altro tormentone del momento, la “lotta all’evasione”.
Notizia del giorno: “52 miliardi sottratti alle tasse”:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/daassociare/2014/01/23/-Gdf-400mila-controlli-scontrini-su-3-irregolare-_9948115.html
Sparati così, in prima pagina, 52 miliardi sembrano una cifra stratosferica, da sogno, alle orecchie dell’italiano medio che pedala tutto il giorno per la “pagnotta” non avendo mai tempo per pensare ad altro. Lo stesso “uomo della strada” infarcito  di “certezze” in materia economica e finanziaria, quanto mai stravaganti ed illogiche, propinategli dagli “esperti” che l’han convinto che “il problema” siano “la casta” e “gli evasori”.
Ma… a quanto ammonta il famoso “debito pubblico”, il quale – non lo si ricorderà mai abbastanza – è primariamente generato dall’indebitamento che lo Stato s’infligge (“legalmente”!) conl’emissione di “titoli del debito pubblico” (sui quali corrisponde un interesse da capogiro) in cambio della proverbiale carta straccia della BCE?
Bene, se non ve lo ricordate, ve lo ricordo io: abbiamo superato la fatidica soglia dei 2.000 miliardi!
Allora, cosa sono 52 miliardi in confronto a 2.000?
Sì dirà, beh, fanno brodo anche quelli (cioè, il 2,5%…). Ma se questo ragionamento fosse valido, perché allora lo Stato, così solerte nel controllare gli scontrini ed altre pinzillacchere come le mutande e i cioccolatini regalati da questo o quell’assessore, non ha preteso i 98 miliardi “sottratti alle casse dello Stato” da parte dei gestori delle slot machine, preferendo patteggiare con costoro (che notoriamente sono più che in ‘odor di mafia’) una cifra irrisoria?
La verità è che questo “debito pubblico” - come già abbiamo avuto modo di spiegare con dovizia di particolari - è destinato ad aumentare esponenzialmente, e questo lo sanno tutti, compresi Monti, Letta, Saccomanni e tutti gli altri paladini della “legalità” e fautori delle “privatizzazioni”. Che non si sognano nemmeno nell’anticamera del cervello di mettere in discussione il meccanismo di generazione del “debito pubblico” contratto – si badi bene – soprattutto coi “grandi investitori” (e non col pensionato che nasconde i Bot sopra lo scaldabagno, come faceva mio nonno). Che poi son gli stessi che, a quel punto, hanno il potere di far cadere un governo con la scusa dello “spread”.
Che bel giochino si sono inventati: una cappa di terrore vero e proprio, per non far fiatare nessuno, imporre a tutti la museruola e far rigare diritto, in ossequio ai diktat del potere dell’usura che divora i frutti del sudore della nostra fronte e, fondamentalmente, anche le nostre vite.
Già, quand’è che diranno che anche queste sono state “sottratte alle casse dello Stato”?

Fonte www.ariannaeditrice.it

TRATTO DA informarexresistere.fr

sabato 25 gennaio 2014

TERMINATOR



 Gli alimenti OGM ed i prodotti chimici a loro associati per l’agricoltura, sono pericolosi per il genere umano. Questa è la lapidaria conclusione a cui giungono alcuni scienziati di vari istituti di ricerca seri ed indipendenti. Le sementi modificate in particolare si indirizzano verso l’annichilimento delle capacità riproduttive umane. Una riflessione: in questi tempi ultimi, sono decine i  programmi a base culinaria, propinati in TV a vario titolo. Possibile che in nessuno di essi si faccia riferimento all’origine dei cibi, alla loro genuinità, alla loro qualità intrinseca? Si cucina e si mangia di tutto senza prestare attenzione al fatto che la materia prima sia biologica oppure no, che sia contaminata o meno o peggio manipolata dalle ferali ed oscure industrie delle biotecnologie deleterie.
 
Il messaggio che emerge è quindi quello di ingurgitare cibo senza posa, con chiarissima finalità oppiacea, senza fare attenzione all’origine dei prodotti utilizzati.
 
Una domanda di respiro ancora più largo verrebbe spontanea, osservando le operazioni di inquinamento dei mari di apparente genesi diversa che premono in contemporanea sul nostro pianeta: perdita d’Olio greggio nel Golfo del Messico, riversamento Radioattivo nel Pacifico e per ultima l’incredibile operazione di denaturazione delle armi chimiche siriane (?) che porterà probabilmente alla contaminazione definitiva del Mar Mediterraneo, già inficiato dagli affondamenti delle navi dei veleni al largo delle coste calabre ad opera di una malavita probabilmente attiva nelle vesti di braccio armato di poteri alti e forse vicini o coincidenti all’ufficialità.
 
Le basi biologiche terrestri sono evidentemente sotto attacco ed il continuum elettrochimico donatoci dall’insieme degli apparati di ricetrasmissione dati e dalle scie chimiche sono evidentemente un tassello essenziale dell’insieme. L’ibridazione orrifica della nostra biologia con apparati tecnologici rappresenterà l’unica via di fuga proposta nell’immediato futuro al fine di conservare una qual forma di vita ‘umana’ in una sorta però di animazione sospesa, di morte differita, di acuminato languore.
 
Se la crisi finanziaria è stata architettata e diretta per annichilire il possibile sollevamento delle masse contro l’imposizione reale di cupi scenari simili a quelli descritti dalla serie cinematograficaTerminator’, essa ha avuto successo. La  California, con il suo Presidente 'Terminator', è guarda caso la nazione più colpita da queste deleterie operazioni di rimodellazione. La ‘seduzione della macchina’ influisce a livello subliminale in una tensione mirata alla propria dissoluzione, ben fomentata dalle bassissime lusinghe dalla propaganda POP. Spegnere il sacro fuoco della vita umana sembra essere la conclusione desiderata dagli artefici del nulla. Ma nel passato a noi recente un altro gruppo di esseri anelava a tale obiettivo. L’occasione del diluvio universale per spazzare via il genere umano era un’occasione ghiotta da non perdere. Poi vennero guerre e carestie, pestilenze e siccità. Oggi piombano su di noi  droni (visibili ed invisibili) pronti a compiere il loro dovere: sostituire il genere umano con una  razza robotizzata muta ed obbediente verso una sostituzione futura forse ancora più estesa. Vi sembra difficile da accettare? Ma è nella vita di tutti i giorni che possiamo osservare l’asservimento a voleri superiori ed estranei dal genere umano. Ridotti in cubetti di latta fumanti, raggiungiamo il nostro posto di lavoro forzato per finalità che non ci appartengono, spendendo poi tutto il ricavato proprio per finanziare il sistema che ci tiene prigionieri. Niente male, nevvero?
 
Dobbiamo pagare per le mense OGM? Per il ferale  Wi-Fi anche nel cesso? Per una televisione pubblica assente e menzognera? Per strapagare i kapò fetenti che ci impongono scenari fatui e demenziali? Purtroppo si. Cerchiamo almeno di renderci il più possibile indipendenti dalle lusinghe delle tecnologie deleterie e di alimentare al minimo possibile la macchina della manipolazione  programmata. Essa si spegnerà, immagino io, quando ognuno di noi si renderà consapevole di quello che ci sta franando addosso, letteralmente e metaforicamente, e quando ci lasceremo guidare dalle nostre più profonde e pure pulsioni che la psicologia d’accatto ci ha lasciato immaginare solo come innominabili barbarie. Non siamo né il  Dr Jekill né Mister Hyde. Siamo qualcosa di più elevato e molto più complesso: una sublime unità perduta da ricostruire con pazienza ed amore.

Fonte: freeskies.over-blog.com